Rinofima - Dott. Dante Maria Caliento

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Rinofima

Patologie
RINOFIMA

E’ una malattia multi fattoriale in cui giocano fattori estrinseci: dietetici (alcool, the, caffè…), climatici (esposizione prolungata al sole), infettivi; e fattori intrinseci: ereditarietà, disturbi gastrointestinali, stress.
Rappresenta la complicanza o lo stadio finale di una patologia dermatologica molto diffusa, l'acne rosacea, dovuta ad un progressivo ed incontrollato  aumento numerico e dimensionale delle ghiandole sebacee (iperplasia ed ipertrofia), che conferisce al naso un aspetto arrossato, spugnoso, bozzoluto. Nel 1845 Hebra è stato il primo a denominare e classificare le caratteristiche mascroscopiche di tale patologia rappresentata da un'ipertrofia antiestetica dei tessuti molli del naso che, nelle forme più gravi, può arrivare a colpire il mento, l'orecchio e le guance.
Questa dermatosi ha comportamento benigno e colpisce quasi esclusivamente il sesso maschile; l'esordio è tardivo infatti i primi segni possono essere evidenti intorno ai 45-50 anni ed ha un lentissimo decorso progressivo. Clinicamente si presenta come un ispessimento irregolare della cute che riveste il naso. Si notano sempre: pori dilatati, iperattività sebacea, dilatazioni capillari e venulari arboriformi. A tutto questo segue una disorganizzazione nella disposizione dell'epitelio, blocco dei dotti ghiandolari e conseguente rialzamento e irregolarità della superficie cutanea. Normalmente la piramide nasale è colpita nella sua parte cartilaginea interessando il lobulo e le ali mentre il sottosetto ed il margine libero delle narici sono meno interessati.

Il rinofima, a seconda delle lesioni macroscopiche in esso presenti, viene distinto in forma ghiandolare sebacea e forma teleangectasica fibrosa; mentre, in base ai vari momenti patogenetici in cui si considera la lesione, viene classifico in: vascolare semplice, ipertrofico diffuso moderato, a noduli localizzato, ipertrofico diffuso grave ed ipertrofico diffuso grave con noduli localizzati. Non esiste un trattamento medico farmacologico per questo inestetismo che, una volta instauratosi, deve essere eliminato con procedure chirurgiche (tecnologie ablative) a cui deve seguire un rimodellamento della piramide nasale. In passato le parti da rimuovere venivano trattate con la dermoabrasione chirurgica; gli strati ghiandolari in eccesso venivano asportati mediante microfrese meccaniche. Oggi, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie laser molto sofisticate, è possibile correggere questo inestetismo in modo eccellente soprattutto se si interviene precocemente.

Si utilizza in particolare il laser CO2 ultrapulsato ed il laser Erbium in maniera molto simile a quanto avviene per le rughe del volto. Dopo un primo passaggio del laser CO2 sull' intera superficie allo scopo di ottenere una completa disepitelizzazione dell'area si passa alla spremitura manuale delle ghiandole sebacee. A conclusione di questa manovra i tessuti nasali appaiono più morbidi e maneggevoli e quindi più facilmente rimodellabili. Sempre il laser CO2 può essere quindi utilizzato in modalità chirurgica-focalizzata al fine di asportare le deformità presenti. La superficie viene poi finemente regolarizzata mediante ripetuti passaggi con laser CO2 e laser Erbium che permette la rimozione dei residui carboniosi derivati dal CO2 e quindi una maggiore rapidità di guarigione.

Questa procedura provoca un sanguinamento modesto poichè il CO2 ha capacità coagulative, mentre il danno termico dello stesso laser è in grado di ridurre il numero e la gravità delle recidive. Con questa eccezionale metodica è infatti possibile ridare al naso un profilo quasi perfetto eliminando le zone malate mediante la vaporizzazione delle strutture ghiandolari. L'intervento è semplice e non necessita di ricovero perché non si utilizza alcuna anestesia generale. Subito dopo l'intervento il naso appare di dimensioni normali. A riepitelizzazone completa il paziente dovrà applicare una fotoprotezione totale allo scopo di ridurre i rischi di pigmentazione post-infiammatorie. I risultati sono ottimi ed è possibile sottoporsi a questi trattamenti anche presso le Cliniche dermatologiche ospedaliere.
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